Aesthetic Slavery (La Schiavitù dell'Estetica)
Aesthetic Slavery (La Schiavitù dell'Estetica)
L’uomo e l’eccessiva importanza che dà alla propria estetica.
L’abuso di interventi chirurgici per modificare il proprio corpo solo per una rincorsa verso la giovinezza perduta o verso una perfezione impossibile ed innaturale.
Una testa vuota di griglia metallica a forma di pera con all’interno coltelli formati da strati di carta dove sono stampati testi riguardanti interventi sul corpo umano per ottenere cambiamenti estetici.
Le lame sono acuminate.
Le impugnature sono formate da pseudo-specchietti ricoperti dagli stessi testi con incollati frammenti di specchi rotti e da corde sempre ricoperte dagli stessi testi.
Le corde collegano fra loro tutti i coltelli.
Il cervello è un foglio di carta stropicciata, legato dalle stesse corde.
Il viso non ha occhi, solo naso e bocca.
Il piedistallo simula la fase convulsa della costruzione e/o distruzione, così come la parte inferiore del “viso”.
Scultura in cemento, griglia, corda e carta, vernice lucida.
Dimensioni: 35x35x35cm
When people attach too much importance to their appearance.
The abuse of cosmetic surgery to modify one's body just to look young or reach an impossible and unnatural perfection.
A pear-shaped empty head made of wire netting and containing knives made up of layers of paper sheets where stories of cosmetic surgery are printed.
The blades are sharp.
The handles are made up of fake little mirrors covered with the printed stories where fragments of broken mirrors and ropes are attached.
The ropes tie all the knives.
The brain is a wrinkled paper sheet tied up by means of the ropes.
The face has no eyes or ears, only a nose and a mouth.
The pedestal and the lower part of the face represent the convulsive phase of construction and/or destruction.
Sculpture made of concrete, wire netting, rope, paper, paint.
Size: 35x35x35cm